Presentazione del libro fotografico “Libido” di Francesco Vignozzi e salotto di fotografia con l’autore. INGRESSO LIBERO.
“Libido” come parola rimanda subito a qualcosa di sconcio e proibito, al “peccato” che la nostra millenaria cultura influenzata dalla chiesa ha relegato alla sfera più intima e privata, nascosto, occultato, quindi “perverso”.
Nella realtà delle cose se tutti noi siamo qui è proprio grazie al sesso e proprio esso è pensiero quasi costante di ogni uomo ed ogni donna, in ogni momento della giornata; le pubblicità, i media, le riviste sanno benissimo che è così, infatti l’arma dell’ammiccamento sessuale viene continuamente usata in modo più o meno palese per promuovere prodotti o per generare consenso o opinione: il sesso piace e “vende”, questo è un dato di fatto….. ma non se ne può parlare però!
A primo impatto ci si aspetterebbe di trovare un catalogo di foto di donne bellissime in pose provocanti e ammiccanti ma “Libido” non è assolutamente questo; l’occhio del fotografo si posa più che altro su ciò che c’è intorno a questi soggetti ripresi nel contesto dei “Festival dell’Erotismo”: dagli ambienti scenografici poco curati e a tratti deprimenti, al pubblico, vero punto di forza del lavoro: una variegata umanità prevalentemente maschile che con i pochi soldi del biglietto d’ingresso vuol regalarsi qualche attimo di una felicità che, probabilmente, per molti è solo un miraggio.
Francesco è molto bravo a raccontarci queste situazioni, utilizza un “vedo non vedo” dove ogni atto non è mai esplicito né volgare ma dove comunque l’eros è presente e le emozioni sono ben rappresentate. Tecnicamente sottolineati da un bellissimo bianco e nero gli scatti si susseguono tutti nella coerenza della focale unica 50mm (diaframma f/2) che ci permette di essere lì dove l’azione si svolge e di “vedere” con gli occhi del fotografo; sono fotografie senza tempo, sono scatti attuali ma potrebbero stilisticamente essere stati realizzati 30/40 anni fa, gli stessi “attori” sono figure senza tempo che per certi versi ricordano i cosiddetti “compagni di merende” di altri e ben più nefasti eventi. A rimarcare lo stile del progetto la copertina rigida del libro che ricorda i taccuini “Moleskine” a rammentare la natura “indagatrice” dell’opera, come se il lettore stesse sfogliando quasi di nascosto gli appunti di viaggio di un frequentatore di questi festival supportato anche da pensieri e racconti a tema “erotico” che si susseguono lungo le 120 pagine dell’opera.
In conclusione: non è mai facile trattare un tema come questo, non è facile per nulla parlare e mostrare l’erotismo “allo stato brado” senza scadere nei più comuni e biechi stereotipi, non è facile “interagire fotograficamente” in determinate situazioni e raccontarle “senza filtri” ma Francesco in questo ha dato veramente una gran prova d’autore e la scelta di autoprodursi l’opera editoriale curandone personalmente stile, impaginazione ed editing la rende un qualcosa con un immenso valore aggiunto.
Venite a conoscere “Libido”…… ne resterete affascinati!